La cucina italiana è molto vasta e ogni regione ha i propri piatti tipici che la rappresentano. Visitare una nuova meta significa anche assaporare la sua cultura culinaria fatta di ricette tradizionali che si tramandando di generazione in generazione.
Roma vanta una grande vastità di piatti della tradizione da provare assolutamente per conoscere a 360° la Città Eterna e placare la fame dopo le diverse escursioni alla scoperta della città. La cucina romana è una cucina povera, fatta di ingredienti semplici ma dal gusto intenso.
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I tipici piatti romani imperdibili
Ecco la nostra guida ai 10 migliori tipici piatti romani da provare:
- Pasta alla Carbonara
La pasta alla carbonara è certamente il piatto tipico per eccellenza della cucina romana. Alle uova viene unito del pecorino romano e si procede mischiando energicamente con le fruste fino a ottenere una crema. Alla morbidezza della crema si aggiunge la croccantezza del guanciale locale per un piatto unico nel suo genere.
Nessuno conosce la vera storia delle sue origini. C’è chi la fa risalire ai Carbonai (carbonari in romanesco), chi ai soldati americani durante la seconda guerra mondiale. Ma una cosa è certa: la miglior carbonara è a Roma!
→ Il locale consigliato: Roscioli, Via dei Giubbonari 21 - Tonnarelli cacio e pepe
I tonnarelli cacio e pepe vengono serviti con una salsa cremosa di pecorino e pepe nero. Nonostante la semplicità degli ingredienti, è un piatto molto difficile da replicare a casa, a causa della sua procedura: il cacio e il pepe vengono uniti alla pasta cotta e a un po’ della sua acqua di cottura e mescolati vigorosamente per creare una salsa.
Il piatto ha origine dai pastori, che durante i loro viaggi portavano con sé ingredienti semplici come pepe e formaggio di pecora. Quando la fame cominciava a farsi sentire, i pastori cucinavano la pasta su un fuoco da campo e ci aggiungevano formaggio e pepe nero, mescolando energicamente. Fu così che nacque il piatto che ancora oggi riscuote enorme successo nella tradizione romana.
→ Il locale consigliato: Tonnarello, Via della Paglia, 1/2/3 - Gricia e Amatriciana
La pasta alla gricia è sostanzialmente una carbonara senza uova. Tuttavia, la gricia ha origini più antiche rispetto alla carbonara, che è un piatto più moderno. Gli ingredienti sono 3: pecorino romano, pepe nero e guanciale che rendono il piatto cremoso e gustoso.
→ Il locale consigliato: Cesare al Casaletto, Via del Casaletto, 45
L’amatriciana viene considerata come la gricia con i pomodorini. Il suo nome si ricollega alla città di Amatrice, conosciuta per la qualità del suo guanciale ma rimane un piatto tipico romano.
Con il debutto dei pomodori nella cucina italiana, uniti ai classici ingredienti romani come guanciale e pecorino, si è creato un piatto simile alla gricia ma con una sua unicità e gradevolezza.
→ Il locale consigliato: Osteria Fernanda, Via Crescenzo Del Monte 18/ 24 - Abbacchio alla scottadito
L’abbacchio alla scottadito è un piatto tipico del periodo pasquale ma che viene consumato anche nella quotidianità. L’abbacchio è un agnello giovane dal sapore delicato, in questa ricetta tradizionale le costolette d’agnello vengono prima marinate e poi cotte alla griglia.
Il termine scottadito sta a indicare la caratteristica del piatto, ovvero quello di assaporarlo quando è ancora bollente, scottandosi leggermente le dita.
→ Il locale consigliato: Hostaria Isidoro, Via di S. Giovanni in Laterano, 59/A - Coda alla vaccinara
Questo piatto conosciuto anche come “Quinto Quarto” consiste in uno stufato di coda di bue che fa riferimento alle interiora (quello che rimane dell’animale dopo aver tolto le due parti anteriori e quelle posteriori).
Le sue origini si fanno risalire al Rione Regola i cui abitanti erano conosciuti come mangiacode (mangiatori di code).
La coda di bue viene cotta insieme a cipolle, carote, abbondanti quantità di sedano, vino, pomodori e occasionalmente vengono aggiunti anche uvetta e pinoli. La cottura è molto lenta e richiede almeno 4-5 ore.
→ Il locale consigliato: Trattoria Da Enzo al 29, Via dei Vascellari 29 - Carciofi alla giudia e alla romana
I carciofi alla giudia sono i carciofi in perfetto stile ebraico (del Ghetto di Roma). Vengono precedentemente immersi in acqua e limone e poi fritti in abbondante olio.
Un’altra ricetta tipica di questa verdura è il carciofo alla romana. A differenza di quelli alla giudia, in questa ricetta i carciofi non vengono fritti ma cotti in un tegame e riempiti con aglio, prezzemolo e mentuccia romana.
→ Il locale consigliato: Armando al Pantheon, salita de’ Crescenzi 31 - Cicoria ripassata
La cicoria è una verdura verde dal sapore leggermente amaro.
La cicoria ripassata è un contorno della cucina laziale semplice e ricco di gusto. La cicoria viene precedentemente bollita per poi essere ripassata sul fuoco in abbondante olio, aglio e prezzemolo.
→ Il locale consigliato: Trattoria La Rustica, Via Bolgheri 55 - Trapizzino
Il Trapizzino è stato inventato da Stefano Callegari nel 2009. Il famoso pizzaiolo ha unito all’amore per la pizza quello per i tipici piatti salati romani.
Si tratta di una tasca di pizza bianca chiusa sui lati che può contenere: pollo alla cacciatora, trippa alla romana, polpette al sugo e tanto altro.
Il trapizzino è possibile gustarlo a Testaccio e in altri punti di Roma ma anche in molte città italiane come Milano e Torino. Fino ad arrivare a sbarcare anche all’estero, precisamente a New York.
→ Il locale consigliato: Mercato Centrale, Via Giovanni Giolitti 36 - Maritozzo
In epoca romana, il maritozzo era un pane dolce al cui interno veniva inserito un anello o un altro oggetto d’oro, che l’uomo donava alla sua futura moglie come pegno d’amore.
Il maritozzo romano è un dolce panino lievitato ripieno di panna e ricoperto da una spolverata di zucchero a velo. Un’altra gustosa variante sono i maritozzi salati perfetti per la pausa pranzo o per uno sfizioso aperitivo. Ne troviamo di tutti i gusti: all’amatriciana, con mortadella, con culatello e molto altro.
→ Il locale consigliato: Regoli, storica panetteria nei pressi di Piazza Vittorio - Crostata di visciole
La crostata di visciole è un dolce della tradizione ebraico-romana: una morbida pasta frolla ricoperta da confettura di visciole e uno strato di crema di ricotta. Le visciole sono una tipologia di ciliegie dall’aspetto rosso e dal sapore leggermente acidulo.
Le origini del dolce alle visciole risalgono al Settecento. All’epoca, alcuni editti papali vietarono la vendita di latticini e i fornai per eludere i controlli cominciarono a nascondere la ricotta tra due strati di pasta frolla ricoperti da visciole.
→ Il locale consigliato: Forno Boccione al Ghetto