La storia dell’Impero Romano è cronologicamente databile nel periodo compreso fra il 27 a.C. ed 476 d.C e si suddivide al suo interno in “Alto Impero”, nel periodo che va dal governo di Augusto a quello di Diocleziano e “Basso Impero”, e cioè il periodo che si concluderà con la caduta dell’Impero Romano D’Occidente.
L’Impero è quel sistema politico in cui il potere è nelle mani di una sola persona: l’Imperatore. Tale sistema fu inaugurato da Augusto, quando l’Impero Romano raggiunse il periodo storico di maggior espansione.
Il termine imperatore, deriva dal latino imperator, e che significa “imperare, comandare”, rappresentando dunque il potere dei generali vittoriosi, acclamati dai suoi soldati e dal senato e per questo proclamati “imperatori”.
Scopriamo insieme il successo e la storia dell’impero romano sino alla sua fase di declino.
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L’Impero romano: storia ed espansione
Il periodo imperiale si può dividere storicamente in due fasi:
- Una fase di prosperità e splendore (fino al II secolo d. C)
- Una fase di profonda crisi (a partire dal III secolo d.C)
Sebbene alcuni storici facciano risalire le origini dell’Impero Romano al 49 a.c. con la dittatura da parte di Gaio Giulio Cesare, la vera e propria data di fondazione dell’impero Romano è la salita al potere di Ottaviano, con il nome di Augusto nel 27 a.C.
Il termine augusto deriva dal latino “augere” che significa “accrescere”, proprio per indicare la superiorità morale dell’imperatore e la sua capacità di portare ricchezza allo Stato.
Da quel momento, a ogni imperatore verrà attribuito l’appellativo di “Augusto”.
È però Tito Flavio Vespasiano ad assumere formalmente la carica di Imperator.
Con la fondazione dell’Impero Romano ebbe inizio un periodo di pace e prosperità, la Pax Romana, destinato a durare oltre due secoli.
Tra il 98 e il 180 d.c., sotto Traiano, si registra il periodo di maggiore espansione della storia di Roma. Roma era il centro della vita politica, economica e sociale:
- sede dell’autorità imperiale e dell’amministrazione
- luogo di scambio commerciale tra Occidente e Oriente
- città più popolata del mondo antico (circa un milione di abitanti).
Ordine e pace, strade e mari sicuri, incentivavano i traffici mentre si andava diffondendo ovunque la cultura di Roma.
Storia della caduta dell’impero romano
Nel III secolo il potere di Roma si indebolì progressivamente fino ad arrivare alla caduta dell’Impero Romano.
Le principali ragioni alla base della profonda crisi furono:
- il grande potere dell’esercito che organizzava continui colpi di stato
- la crisi economica
- la pressione dei popoli oltre i confini
- la diffusione del Cristianesimo.
La fine dell’Impero Romano avviene nel 395 d.C. con la morte di Teodosio I, che divise l’impero in due parti:
- Impero Romano d’Occidente a Onorio
- Impero Romano d’Oriente ad Arcadio
Nel 476 cadde l’Impero Romano d’Occidente con la morte dell’ultimo imperatore Romolo Augusto per opera di Odoacre (re dei Goti). Mentre quello d’Oriente durò fino al 1453 con la morte di Costantino XI e la caduta di Costantinopoli nelle mani degli Ottomani.
Le cause che hanno portato alla fine dell’impero romano si possono dividere in due categorie:
- cause interne
- cause esterne
Cause interne della caduta dell’Impero Romano
Le cause interne che hanno portato alla caduta dell’Impero romano d’Occidente sono varie. Tra queste sicuramente l’anarchia, i conflitti interni e la crisi economica hanno indebolito la struttura economico-produttiva dei territori dell’Impero.
Cause esterne della caduta dell’Impero Romano
La causa esterna è sostanzialmente collegata alle invasioni barbariche. L’indebolimento dell’esercito, che fino ad allora aveva saputo difendere le frontiere, favorì la penetrazione dei barbari. Con la data del 476 d.C. la fine dell’Impero romano d’Occidente segna definitivamente la fine della storia antica e l’inizio di una nuova epoca: il Medioevo.