Roma è il centro della Cristianità e per questo anche il Natale, ovvero il giorno celebrativo della nascita di Gesù.
L’immagine sacra di Gesù è stata immortalata da molteplici e famosissime opere d’arte raffiguranti la Natività.
Roma conserva quindi, le opere più belle della pittura e della scultura, eseguite da i più grandi artisti della Storia dell’Arte. All'ombra delle sue tante cupole e chiese, Roma vanta nei secoli, una lunga storia di riti e celebrazioni natalizie; alcune ormai perdute, altre invece ancora attuali o addirittura nuove.
Non potrai quindi perderti durante il tuo soggiorno a Roma, un percorso che di luogo in luogo va alla scoperta dei siti "natalizi" della città, per indagare e curiosare fra la spiritualità dei romani e il loro rapporto con il Natale.
Il presepe più antico del mondo a Roma
Il presepe più antico del mondo si trova nella Basilica di Santa Maria Maggiore. È un'opera realizzata da Arnolfo di Cambio nel 1291, su commissione di Papa Niccolò IV.
Non è un caso infatti che questo presepe sia stato realizzato per la Basilica di Santa Maria Maggiore affinché diventasse una seconda Betlemme.
Nella stessa Basilica, è custodita anche la reliquia della Culla di Gesù Bambino, ovvero le cinque asticelle in legno di acero provenienti dalla Sacra Culla della Palestina, assieme alle fasce in cui fu avvolto il piccolo corpo di Gesù.
Così, la Basilica di Santa Maria Maggiore divenne meta di tutti i pellegrini, che, soprattutto in occasione delle festività natalizie, venerano con grande devozione e spiritualità.
Puoi visitare il cuore della natività a Roma raggiungendo la nostra fermata n° 2 Hop-On Hop-Off, dove potrai visitare la Basilica di Santa Maggiore.
Le più importanti opere della Natività a Roma
Ma quali artisti a Roma hanno celebrato con la pittura la Natività? Ecco i più importanti.
La più antica scena di Natività si trova a Roma, nelle Catacombe di Priscilla lungo la Via Salaria, e risalirebbe al III secolo. La scena raffigura la Vergine con in braccio il Bambino e accanto un uomo, probabilmente un profeta, che indica una stella.
Nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, Pietro Cavallini nel 1291 realizzò lo splendido ciclo musivo con le “Storie della Vergine”, e fra queste, la scena della Natività, dai richiami bizantini e fondi policromi riccamente decorati.
Nella Basilica di Santa Maria del Popolo, in Piazza del Popolo, il Pinturicchio, decora la Cappella del Presepio, caratterizzata da una volta blu stellata e in alto un angelo che annuncia l’arrivo dei Re Magi.
Nella Pinacoteca Vaticana, è custodito l’incantevole dipinto realizzato dal giovane Raffaello tra il 1502 e il 1504, e che fa parte della Pala dell’Incoronazione della Vergine. La scena, illustra la capanna in cui la Madonna tiene sul ginocchio Gesù Bambino, offrendolo alla devozione dei Re Magi.
Sempre nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nel 1600, il pittore Francesco Mancini eseguiva “L’Adorazione dei pastori”. Gesù, Maria e Giuseppe, hanno tutti lo sguardo volto verso l’esterno del dipinto: ci guardano, come se si fossero accorti del nostro arrivo, e ci dànno il benvenuto.
Ai piedi della umile mangiatoia rivestita di fieno, è raffigurato un gruppo di pastori, tra i quali compare un fanciullo, che, con gesto di stupore, indica alla madre, raccolta in preghiera, il Bambino Gesù.
L’abilissima costruzione barocca della tela, basata su un rinvio di gesti e sguardi tra i personaggi, è fortemente coinvolgente e, per un attimo, potrà sembrarci di essere, proprio lì, nella stalla di Betlemme, ad assistere alla nascita del Salvatore.