Nei dintorni di Roma si nascondono tanti bellissimi borghi tra cui Ostia Antica, una delle principali colonie romane.
La città di Ostia antica risale all’incirca al IV secolo a.C. e fu fondata proprio sulla bocca del fiume Tevere (da qui il suo nome “Ostium” che significa “bocca di fiume”).
La leggenda fa risalire la sua fondazione al quarto re di Roma: Anco Marzio.
La città, grazie alla sua posizione strategica, inizialmente rappresentava una base militare romana e serviva per difendere Roma dagli attacchi. Successivamente si trasformò come centro portuale e commerciale che permetteva lo scambio fluviale con Roma e lo smistamento di beni commerciali all’estero.
Nel III secolo d.C. cominciò il declino di Ostia che venne messa in secondo piano da Portus (l’attuale necropoli di Porto), in cui si trasferirono tutte le attività commerciali. Nel IV secolo Ostia Antica ebbe una ripresa come sede residenziale ma fu poi abbandonata in epoca alto-medievale.
Oggigiorno Ostia Antica gode di uno splendore e un fascino indiscusso e rappresenta il sito archeologico più vasto al mondo (150 ettari) e il terzo in Italia.
Se stai organizzando un tour alla scoperta di Ostia Antica ti consigliamo alcune delle migliori cose da vedere.
Ostia antica: cosa vedere
Scavi archeologici e il Museo archeologico ostiense
Visitare gli scavi archeologici richiede molto tempo e un abbigliamento comodo.
Si può partire percorrendo il Decumano Massimo, che collega Porta Romana a Porta Marina.
L’area nord del Decumano rappresenta una testimonianza della vita commerciale dell’epoca imperiale. Quest’area è rappresentata dal Foro delle Corporazioni e dall’Antico Teatro.
Il museo archeologico ostiense fu creato nel 1865 dall’archeologo Pietro Ercole Visconti.
All’interno del museo è possibile ammirare statue e altri oggetti d’arte raccolti durante gli scavi. Dal 2000 vengono deposti esclusivamente sculture marmoree mentre gli altri oggetti di vita quotidiana vengono conservati nel Nuovo Antiquarium. Attualmente sono visitabili 9 sale, mentre per ragioni conservative rimangono chiuse le sale sulla storia degli scavi (sale I e II) e quella delle pitture (sala XII).
Dopo Ercolano e Pompei gli scavi di Ostia Antica rappresentano il miglior esempio di rovine di città romane al mondo.
Borgo e castello di Giulio II
Il borgo di Ostia Antica è di origine medievale e nella tarda antichità ospitava la necropoli della comunità cristiana.
Con Papa Gregorio IV il borgo fu trasformato in una cittadella fortificata (in latino castrum) conosciuta come “Gregoriopoli”.
Nel corso del 400 data la sua importanza strategica per i traffici fluviali e la presenza delle saline, vennero costruite delle fortificazioni.
Il Castello di Giulio II fu voluto appunto dal cardinale Giuliano della Rovere (il futuro Papa Giulio II) che ne ordinò la costruzione nel 1483 a opera dell’architetto Baccio Pontelli.
All’interno del borgo di Ostia è possibile visitare anche la Cattedrale di S.Aurea, ultimata nel 1483 e fortemente voluta dal cardinale francese d’Estouteville che una volta morto lasciò l’incarico di completarla a Papa Giulio II.
Aurea (Chryse) è stata una martire cristiana il cui corpo fu sepolto in un terreno di sua proprietà che venne poi trasformato in cimitero cristiano.
Nella Chiesa di Sant’Aurea fu sepolta anche Santa Monica a cui è stata dedicata una cappella costruita nel 1627 la cui tela (attribuita a Pietro da Cortona) raffigura l’estasi di Santa Monica ad Ostia.
Adiacente alla Chiesa troviamo anche l’Episcopio e il Salone Riario che ospitano alcuni affreschi di Baldassare Peruzzi. Nel 1600 le pareti vennero imbiancate per trasformare i locali in lazzaretto. Nel 1977, con le operazioni di restauro che tutt’ora durano, parte degli affreschi sono stati recuperati.
La chiesa di Sant’Ercolano
La Chiesa di Sant'Ercolano si trova vicino al moderno cimitero di Ostia Antica. Si tratta di una chiesa medievale dedicata a Sant’Ercolano, un soldato romano che insieme a Sant’Aurea è stato martirizzato durante la persecuzione ad opera dell’imperatore Claudio il Gotico.
Attorno al recinto esterno della chiesa archeologi e studiosi che hanno dato il loro contributo alla scoperta di Ostia Antica, tra cui: Italo Gismondi (1887- 1974), Dante Vaglieri (1865-1913) e Raissa Gourevitch (1894-1979).
Il Foro
La più grande piazza dell’antica città di Ostia è il Foro, con importanti edifici come il Capitolium, il Tempio di Roma e Augusto, la Curia e la Basilica.
Le terme del Foro furono elette nella seconda metà del II secolo d.C. da Marcus Gavius Gabinius. Nell’entrata principale è possibile leggere su un’epigrafe la scritta “Loutron Alexiponon” ovvero tradotto “il bagno che lenisce il dolore”. Era possibile accedere alle terme gratuitamente e senza limiti di tempo per curare corpo e spirito.
All’interno delle Terme erano presenti anche saune e piscine surriscaldate e un gymnasium per praticare esercizi di ginnastica.
Inoltre adiacente alle Terme troviamo la Forica, uno degli esempi più belli e ben conservati di latrina pubblica che permetteva anche un’igiene personale accurata e ben superiore a quella delle epoche successive.
Sinagoga di Ostia antica
Data la sua accoglienza e il fatto di essere frequentata da popoli di diverse origini e provenienze, a Ostia c’è stata anche una rilevante presenza ebraica. Questo giustifica la presenza della sinagoga (luogo di culto in cui si riunivano gli Ebrei).
La sinagoga di Ostia sorgeva lungo la Via Severiana, quasi in riva al mare e fu rinvenuta nel 1961. È una delle più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della diaspora.
Gli ambienti oggi visibili, rispecchiamo le trasformazioni per ingrandire il complesso avvenute nel IV secolo d.C. Fu creato un nuovo ingresso e nel vestibolo fu ricavata una cucina con forno. Questo testimonia che le sinagoghe fungevano anche da ostello per mendicanti, pellegrini o poveri.
All’interno dell’aula fu invece costruita un’edicola nella quale venivano conservati i rotoli della Legge (Torah).