Roma è conosciuta per le sue attrazioni principali e i monumenti più noti, ma non tutti sanno che appena due passi fuori dal centro, ci aspetta una breve ma suggestiva passeggiata nello storico Quartiere Coppodè di Roma.
Il quartiere sorge tra la Via Salaria e la Via Nomentana, e rappresenta un’oasi fiabesca all’interno della città. È composto da un complesso residenziale di 26 palazzine e 17 villini, edificati attraverso un mix di stili architettonici differenti: liberty, art decò, barocco e gotico, uniti a tratti medievali e greci.
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Storia della nascita del Quartiere Coppedè
All’inizio del '900, Roma era in forte espansione, e da capitale del papato era divenuta capitale d’Italia nel 1871 e stava cercando di allinearsi allo sviluppo urbanistico delle grandi capitali europee.
Il progetto fu ideato e realizzato tra il 1913 e il 1926 dall’architetto Gino Coppedè da cui ne prende il nome, e nel cui quartiere lui stesso visse durante la sua vita.
Una passeggiata all’interno del quartiere Coppedè a Roma
L’ingresso è rappresentato da un grande arco monumentale che congiunge i due palazzi degli ambasciatori. Prima di attraversare l’arco, se si volge lo sguardo in alto, si potrà ammirare al centro una volta riccamente decorata ed impreziosita al centro da un grande lampadario in ferro battuto.
Da qui si raggiunge Piazza Mincio e il centro del quartiere da cui è possibile ammirare la famosa Fontana delle Rane. La fontana è popolata da 12 rane e un’ape sul bordo della vasca, realizzata in onore della Fontana delle Api del Bernini.
La sua fama si deve a un aneddoto curioso, nel 1965 dopo aver tenuto un concerto al Piper, i Beatles si gettarono vestiti proprio in questa fontana.
In Piazza Mincio c’è invece la Palazzina del Ragno, che ricalca lo stile assiro babilonese e che si contraddistingue per la presenza sulla facciata di una decorazione raffigurante un grande ragno.
Villino delle Fate che è l’unione di tre villini che, attraverso simboli e personaggi, omaggiano le logge di Firenze, Roma e Venezia. Tra le figure rappresentate si possono ammirare i ritratti di Petrarca e Dante, il leone alato di San Marco e la lupa capitolina di Romolo e Remo.
Curiosità sul Quartiere Coppedè
Infine, se siete degli appassionati del cinema, questa tappa è per voi quasi obbligatoria: infatti, l’atmosfera suggestiva di questo quartiere ha ispirato le pellicole di molti registi come Nanny Loy, Richard Donner e in modo particolare Dario Argento.
Il famoso regista horror Dario Argento che lo ha utilizzato come location per due dei suoi due più famosi cortometraggi: “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristallo”.
Molti appassionati di storia hanno definito il quartiere Coppedè un quartiere dalle origini architettoniche nord europee. Entrando sotto l’arco infatti si cammina da ovest verso est come le cattedrali gotiche e come tutti gli edifici sacri dell’antichità, affinché il fedele entrando cammini verso il sorgere del sole, ovvero l’altare.
Sull’arco d’ingresso c’è un lampadario di stile gotico e a destra dell’entrata c’è una statua della Madonna, la cui presenza nelle cattedrali gotiche come anche nella Cattedrale di Notre Dame de Parì fu fortemente voluta per celebrarne l’aspetto sacro.
Strane coincidenze inoltre sembrerebbero convergere anche fra la Via Doria, l’unica via d’accesso al quartiere Coppedè, la quale misura 37 metri, corrisponde alla navata gotica di Chartes, e da Piazza Mincio all’abside, ovvero dalla torretta del Villino delle Fate, la cui distanza è sempre di 37 metri, esattamente come a Chartes.
In uno dei villini del Coppodè, vi è un mosaico raffigurante un gallo con tre dadi, con i numeri uno, tre e cinque. Animale sacro legato al culto del Sole e celebrato nel giorno del nostro Ferragosto, il giorno dell’Ascensione.
Un insieme di caratteristiche uniche e particolari, che hanno reso il Quartiere Coppedè uno dei quartieri più insoliti ed originali di Roma.